⛓️Catene mio-fasciali⛓️

I nostri muscoli funzionano per mezzo di un sistema integrato:
le “catene mio-fasciali”

Ciò significa che ad ogni singolo movimento di un articolazione si attiva un sistema muscolare integrato all’interno di una concatenazione di muscoli.

Quando sovviene un dolore muscolare, portiamo l’attenzione al singolo muscolo dolente, poi proviamo a seguire quello stato di tensione e ci accorgeremo che sentiremo una connessione anche a distanza da essa.

Passiamo alla definizione del sistema mio-fasciale per comprendere la complessità del corpo.

La “fascia” è a tutti gli effetti un organo che avvolge, collega e sostiene gran parte delle strutture corporee, essa circonda tutti i nostri muscoli, ossa, nervi, organi e articolazioni.

Dal punto di vista strutturale, le fasce avvolgono tutte le componenti somatiche del corpo per proteggerlo e forniscono dei condotti per il passaggio dei nervi, vasi sanguigni, e linfatici in modo che si possano diffondere all’interno dell’organismo senza il rischio di lesionarsi.

La fascia è come un grande tessuto che avvolge tutto il corpo, tutto è connesso.

Confrontando il nostro sistema mio-fasciale con le fibre di una maglia, partendo dalla testa fino alla nostre punte dei piedi, è molto più facile da comprendere il motivo per cui siamo in grado di avvertire il dolore in una parte del nostro corpo o in un particolare muscolo, mentre la tensione effettiva si trova qualche altra parte del corpo.

Soprannominata anche “l’architettura interna del corpo”, la fascia è presente totalmente in tutto il corpo.

Quindi il nostro tessuto fasciale si comporta come una maglia: una volta tirato dalla parte inferiore, la tensione può facilmente allargarsi fino in cima.

Quando tiriamo la fascia ad un’estremità, la tensione seguirà lungo l’intera catena e potrebbe essere avvertito su un’altra estremità per compensare la tensione nell’estremità inizialmente tirata.

Prendiamo ad esempio un dolore al ginocchio…

Immaginiamo che il nostro ginocchio destro abbia aderenze: farà male a causa di un leggero trauma che non è stato curato adeguatamente.

Ciò che può accadere è che si possa iniziare a compensare l’articolazione ruotandola leggermente verso l’interno.

Anche la fascia inizierà a girare verso l’interno, creando una trazione in diagonale, dal ginocchio fino alla spalla destra.

Il dolore potrebbe anche essere percepito nell’anca o nella alla pianta del piede.

La fascia ha molte direzioni in cui può essere tirata.

Come specificato, la fascia è un sistema di network del corpo, i quali collegamenti seguono la anatomia corporea.

Vengono descritte (secondo il modello di F.H. Willard) quattro strati primari, che seguendo l’embriogenesi si presentano come tubi concentrici uno all’interno dell’altro:

  1. il più esterno è la “fascia superficiale” (o pannicolare) e che continua lungo gli arti;
  2. subito sotto di essa si trova la “fascia assiale” che negli arti continua come “fascia appendicolare”.
  3. un altro strato più nel profondo che circonda le strutture nervose più importanti viene nominata “fascia meningea”;
  4. il livello più interno del sistema fasciale costituisce la “fascia viscerale”, che circonda tutte le cavità del tronco, ovvero organi e visceri.
  5. Prendiamo atto, dunque che anche la problematica di un organo, a causa della sua continuità attraverso il sistema fasciale può generare delle perturbazioni che influenzano la postura, così un dolore ad un ginocchio potrebbe essere a causa di una disfunzione di un ovaio o del colon.

Capiamo così che quel dolore al ginocchio potrebbe essere solo un adattamento del corpo affinché esso possa trovare la strategia migliore per compensare.

Dunque prendiamo sempre in considerazione la complessità del corpo prima di apprestarci a curare semplicemente dei sintomi.

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dott. Stefano Martello