Scoliosi: come si può correggere?

Prima si identifica la scoliosi, maggiori sono le possibilità di evitare peggioramenti e correggere questa deformità della colonna vertebrale, che predilige le femmine e colpisce circa il 3 per cento dei bambini in età evolutiva. Gli stessi genitori possono cogliere segni sospetti: basta che il bambino si pieghi in avanti, con le gambe tese e le braccia a penzoloni, per capire se un lato del tronco è più alto dell’altro. In questa caso meglio rivolgersi subito a uno specialista in materia. «Le cause della scoliosi sono diverse: da malformazioni congenite della colonna a malattie neuromuscolari , ma in circa l’80 per cento dei casi la scoliosi è idiopatica, cioè senza cause ben chiare. Ci sono però fattori predisponenti, come familiarità e anomalie del connettivo, nonché la mancata crescita armonica dei diversi comparti scheletrico, muscolare e nervoso» spiega Marco Monticone, Responsabile dell’U.O. di Riabilitazione Neuromotoria dell’Istituto Scientifico di Lissone (Monza) dell’IRCCS Fondazione Maugeri.

Come si riconosce una schiena con scoliosi?
«La colonna vertebrale scoliotica è incurvata su se stessa e deformata nelle tre direzioni dello spazio. Le conseguenze sono asimmetrie di spalle, scapole e fianchi. Quando l’interessato si piega in avanti è possibile vedere un gibbo scoliotico che può essere dorsale, dorso-lombare o lombare, a seconda della parte della colonna colpita. Per la diagnosi si fa una radiografia della colonna vertebrale e poi si quantifica l’inclinazione delle vertebre che si misura in gradi Cobb. Si parla di scoliosi se si superano i 10° Cobb».
Quali sono i rimedi da adottare?
«Se scoperta presto, la scoliosi è più facile da correggere. Per questo bisogna intervenire il prima possibile e tenere sotto controllo il bambino scoliotico fino al termine dell’accrescimento. Dopo la pubertà, la scoliosi diminuisce il rischio di progressione. Il trattamento dipende dal grado di deviazione della colonna. Se è lieve (10-25° Cobb) può bastare un programma di ginnastica mirata, mentre per le forme intermedie (25 -45° Cobb) si abbinano esercizi e corsetto. Solo nei casi più gravi (sopra i 45-50° Cobb) si prende in considerazione l’intervento chirurgico. Per trarre i massimi benefici dagli esercizi, l’ideale è eseguirli in autocorrezione, come dimostra anche uno studio che abbiamo di recente pubblicato sull’European Spine Journal. L’autocorrezione è una tecnica riabilitativa che consiste in movimenti precisi e ben localizzati per correggere volontariamente la curva scoliotica: solo dopo aver corretto la curva, si fanno gli esercizi funzionali. Se gli esercizi non bastano occorre il corsetto, trattamento impegnativo, soprattutto nel primo anno in cui può essere necessario indossarlo per 23-24 ore al giorno. Ma alla lunga i risultati non mancano. L’approccio chirurgico prevede, in genere, un’artrodesi vertebrale che consiste nel fissare due barre di titanio alla colonna vertebrale per raddrizzarla, agganciandole a viti ancorate alle vertebre. In questo modo si riducono la deformità e la rotazione delle vertebre»

Fonte: www.corriere.it