Biberon e ciucci alleati delle mamme. Nemici dei bambini

Considerato quasi “vitale” da molte mamme, “da usare al massimo sino a due anni” secondo altri, è anche “inutile” a parere di chi, per esperienza con i propri figli, ha fatto a meno del ciuccio senza alcuna difficoltà. Pratico alleato della mamma, che lo utilizza come rimedio per tranquillizzare il bambino quando non può consolarlo in altro modo, la suzione prolungata del ciuccio e anche del biberon, per motivi diversi, può causare problemi.
E se da un lato c’è chi lo considera un oggetto di cui si può fare a meno, per altri più problematico del ciuccio è da considerarsi il biberon. E’ il parere del dott. Stefano Colasanto, odontoiatra, specialista in Ortognatodonzia ed osteopata che, oltre a consigliare ciucci morbidi, in silicone e differenziati a seconda che il bambino sia nato prematuro o a termine, individua proprio nel biberon gli effetti peggiori della suzione. “La tettarella del biberon – precisa infatti il dott. Colasanto – oltre ad essere più lunga e più dura rispetto al capezzolo materno, consente un flusso maggiore di latte con rischi di cattiva deglutizione causata dal fatto che la tettarella induce ad una posizione scorretta della lingua in avanti, piuttosto che in alto. Senza considerare che – rincara Colasanto – al contrario del latte materno, quello vaccino non viene parzialmente assimilato e digerito già prima di raggiungere lo stomaco del bambino”.

Non è la suzione del dito la causa del palato stretto

Da sfatare è poi il mito della suzione del dito da parte dei bambini come causa del restringimento del palato. “E’ un atteggiamento tipico dei più piccoli – ci dice ancora il dott. Stefano Colasanto – ed indica che il palato in estensione di fronte al quale il bambino cerca di creare una flessione attraverso i due mascellari”.
Conforme sull’argomento il parere dell’osteopata Francesca Faliva che, sul tema ciuccio e tettarelle, esordisce definendoli una vera e propria “truffa” a scapito dei bebè, responsabili di innescare un meccanismo che “intercetta la suzione”.
“E’ solo un espediente per consolare il bambino – chiosa Faliva – che se allattato al seno non ha bisogno di tettarelle e, anzi, le respinge”. Biberon e ciucci quindi possono essere alla base di fenomeni come la respirazione invertita (posizione della lingua in avanti e non verso l’alto come dovrebbe essere) e, laddove ci fossero casi di restringimento del palato, non aiuterebbero di certo la condizione . “E’ un luogo comune – chiarisce infatti la dott.ssa Faliva – quello che addita la suzione del dito come causa del restringimento del palato che, in molti casi, è un fenomeno preesistente e congenito ma che l’utilizzo del ciuccio di certo non facilita. In questi casi  – continua – esiste già una contrazione che il bambino cerca di aiutare utilizzando il dito”.
Nello specifico si tratta di un impulso esercitato dal pollice verso il palato laddove dovrebbe esserci la lingua: “è come se fosse una risposta dell’organismo in una fase di estensione del cranio – puntualizza il dott. Colasanto – e il biberon o le tettarelle, ostacolando il massaggio della lingua sul palato in fase di deglutizione, facilitano l’istinto di suzione del dito da parte dei bambini”.
Il risultato a lungo andare può essere un avanzamento dell’arcata superiore e/o una concentrazione dei denti sull’arcata. Inoltre la posizione errata della lingua durante la deglutizione oltre a comportare la mancata distensione del palato può creare problemi di crescita dei denti, problemi posturali e di scorretta respirazione. E’ chiaro però che ogni bambino risponde diversamente.

L’Osteopatia aiuta perché lavora sulla mobilità del cranio attraverso il trattamento cranio sacrale.

Fonte: www.tuttosteopatia.it